"Quando la società Paul Wurth completerà lo studio preliminare che le abbiamo affidato sull'altoforno n° 5, avremo anche i tempi e ne riparleremo". Questa la risposta del presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, a chi pone il problema dell'impianto più grande dell'acciaieria tarantina, che da solo sforna circa 11-12.000 tonnellate di ghisa al giorno. L'azienda ha dichiarato che la fermata avverrà nella seconda metà del 2015, mentre i custodi e la Procura puntano allo stop immediato al pari dell'altoforno n° 1, il cui spegnimento è incominciato ieri e sarà totale entro l'1 dicembre.
A differenza dell'altoforno n° 1, progettato e costruito da Paul Wurth, l'altoforno n° 5 è stato realizzato da Nippon Steel. Dal momento che l'intervento dell'azienda giaponese avrebbe richiesto tempi molto lunghi, l'incarico di sviluppare uno studio tecnico sullo spegnimento è stato affidato anche in questo caso alla lussemburghese Paul Wurth. In base a quanto comunicato dall'Ilva, la società riceverà una corposa documentazione tecnica (disegni, specifiche di materiali ed impianti...) ed avrà tempo fino al 22 novembre per studiare una strategia che consenta di evitare danni irreparabili all'altoforno stesso.
Tuttavia, l'ultimo piano di interventi presentato il 2 ottobre dall'azienda tramite il direttore dello stabilimento Adolfo Buffo prevede una fermata posticipata al 2015 per l'altoforno n° 5: sembra però che il Procuratore abbia già ritenuto il piano 'non adeguato', al pari di quello presentato nel mese di settembre, alla luce degli oltre due anni e mezzo che separano la consegna dello studio sullo spegnimento e l'avvio dell'operazione stessa.