Le indiscrezioni relativamente al piano di Ilva S.p.a., che prevede investimenti da 400 milioni di euro per la messa in sicurezza degli impianti, sono state confermate: dopo il 'no' dei custodi giudiziali arriva l'ufficialità con il parere negativo della Procura di Taranto. In sostanza, la Procura della Repubblica ha preso atto della relazione tecnica consegnata giovedì 20 settembre dai custodi.
Il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha prontamente che la decisione su un eventuale stop agli impianti spetta al governo e non alla magistratura: "L'autorizzazione che consente all'Ilva l'esercizio degli impianti compete al Ministero dell'Ambiente" ha comunicato Clini all'Ansa. "É assolutamente chiaro che rilasciare l'Autorizzazione spetta al ministero e non all'autorità giudiziaria".
Viene poi confermata la data del rilascio della relazione Aia: "Entro fine mese e - avverte - l'azienda sarà tenuta a rispettarla"; nel documento ci saranno "prescrizioni sull'ambiente e sulla protezione della salute sulla base di standard europei", oltre che sulle "migliori tecnologie di gestione" e "interventi molto significativi sulle emissioni". Ma, "tenendo conto che il siderurgico di Taranto è il più grande d'Europa, l'azienda avrà bisogno dei tempi tecnici per adeguarsi e attuare le procedure".