Ferrante: "Al via gli interventi, ma lasciateci produrre". Il Procuratore: "Deciderà il gip"

mercoledì, 19 settembre 2012 12:54:51 (GMT+3)   |  
       

Contestualmente alla consegna del piano di risanamento degli impianti inquinanti, il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante ha richiesto espressamente al Procuratore di Taranto, Franco Sebastio, l'autorizzazione a non cessare del tutto l'attività produttiva.

Queste le dichiarazioni di Ferrante: "Abbiamo presentato alla Procura della Repubblica una istanza che non chiede e non vuole assolutamente modificare le decisioni che sono state assunte dall'autorità giudiziaria nelle varie sedi, prima tra tutte il Tribunale del Riesame"

"Abbiamo semplicemente detto alla Procura - sottolinea il Presidente dell'Ilva - che per mantenere e rispettare questi valori e queste indicazioni del Tribunale del Riesame c'è necessità di avere quella minima attività strategica produttiva che consente di raggiungere un punto di equilibrio tra i vari valori in gioco: risanamento ambientale, salvaguardia della salute pubblica, attività dell'impresa e tutela dei posti di lavoro. Riteniamo che per tenerli insieme dobbiamo esprimere un minimo di capacità produttiva che faccia sintesi tra tali valori".

Il Procuratore di Taranto, però, passa la palla al Giudice per le indagini preliminari, Patrizia Todisco, che ha firmato l'ordine di sequestro degli impianti alla fine di luglio: "Allo stato attuale - ha fatto sapere Sebastio - il provvedimento di sequestro preventivo esclude qualsiasi facoltà d'uso ed è questo il provvedimento che noi dobbiamo fare eseguire. Su qualsiasi proposta dell'azienda tendente a ottenerne la modifica, sarebbe chiamato a decidere il Gip".


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