Taranto, servono 336 milioni per bonifica e riqualificazione ambientale

lunedì, 30 luglio 2012 16:17:12 (GMT+3)   |  
       

Come comunicato da SteelOrbis la scorsa settimana, il Ministro dell'ambiente Corrado Clini ha messo a punto un piano mirato alla bonifica delle aree contaminate dall'Ilva di Taranto ed al rilancio di un'attività siderurgica sostenibile.

Il protocollo d'intesa sottoscritto dai ministeri dell'Ambiente, dello Sviluppo economico, della Coesione territoriale, dalla Regione Puglia, da provincia e comune di Taranto prevede risorse per ''interventi di riqualificazione ambientale'' pari ad ''un importo complessivo di 336 milioni di euro'': 329 pubblici e 7,2 privati. Di questi 119 milioni vanno alle bonifiche, 187 milioni per interventi portuali e 30 milioni per il rilancio industriale per investimenti produttivi caratterizzati da un elevato livello tecnologico. Il documento stipulato, composto da otto articoli, prevede successivi accordi di programma attuativi, da stipularsi entro 30 giorni dall'effettiva formalizzazione delle risorse.

É prevista una ''cabina di regia'' presieduta dal presidente della regione Puglia e un ''Comitato'' per assicurare la realizzazione degli interventi e coinvolgere forze sociali ed economiche, proponendo al governo soluzioni operative. Inoltre - si legge all'articolo 7 dedicato all'accelerazione delle procedure - da parte sua il ministero dell'Ambiente si impegna ''a garantire ogni utile accelerazione per la definizione del procedimento di riesame dell'Aia (Autorizzazione integrata ambientale) dello stabilimento'', allo stesso modo il governo, per favorire gli interventi, si impegna ad ''accelerare le attivita' autorizzative'' per la realizzazione delle ''opere, la gestione e l'erogazione di servizi di prevenzione''.

Tra gli obiettivi del Piano, che ha una durata di cinque anni e sarà sottoposto anche al Cipe, lo sviluppo di interventi infrastrutturali complementari alla bonifica, misure per il mantenimento e il potenziamento dei livelli occupazionali, incentivi per le imprese già insediate che puntano su eco-tecnologie e per attirare nuovi investimenti e realizzazione di studi su impatti ambientali e salute.


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