Oggi 3 ottobre il Senato ha dato il via libera definitivo al decreto recante "disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della città di Taranto". Il provvedimento è legge: i sì sono stati 247, i no 20, gli astenuti 2. Il 18 settembre il decreto aveva ricevuto l'approvazione della Camera dei Deputati con 430 sì, 49 no e 7 astenuti. In entrambi i rami del Parlamento si registra l'opposizione da parte della Lega Nord.
Il provvedimento dà attuazione al protocollo d'intesa siglato il 26 luglio scorso con risorse complessive per oltre 336 milioni di euro e riconosce l'area industriale di Taranto, dove ha sede l'impianto siderurgico dell'Ilva, come "area in situazione di crisi industriale complessa". Prevista anche la costituzione di un comitato di sottoscrittori e di una cabina di regia coordinata dalla Regione Puglia. L'attuazione delle azioni di risanamento indicate dal Protocollo verrà assicurata da un commissario straordinario nominato dal presidente del Consiglio su proposta del ministro dell'Ambiente. Commissario, si puntualizza nel decreto, che non dovrà percepire alcun compenso o rappresentare "altri oneri per la finanza pubblica".
Questo il commento del relatore On. Salvatore Tomaselli: "L'auspicio è che i lavori per la definizione della nuova autorizzazione integrata ambientale a cui si sta lavorando al ministero dell'Ambiente, si concludano al più presto. Da essa può giungere la risposta concreta a quanto disposto dalla magistratura e anche alla necessità di assicurare che la produzione non si fermi, prospettiva che avrebbe danni incalcolabili sull'intero sistema industriale del Paese e sull'occupazione". "Tocca ora all'Azienda - sottolinea il Senatore - fare fino in fondo la propria parte realizzando non più rinviabili investimenti tecnologici per soddisfare le condizioni perché l'Ilva possa continuare a produrre in sicurezza".