Il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante incontrando i sindacati ha annunciato il ricorso "in tutte le sedi previste dall'ordinamento contro l'atto del gip" ed ha manifestato sgomento sia per il contenuto dell'atto stesso nonchè per i termini usati.
Queste le sue parole: "Il nostro programma di interventi era serio e responsabile. É stato giudicato viceversa ‘sconcertante'. Il che mi sorprende. Mi sorprende che in un atto di giustizia - ha continuato Ferante - si senta la parola ‘sconcertante'".
"Ripeto che quelli erano dei primissimi interventi, non era il piano definitivo ed erano degli interventi che in grande misura coincidevano con quello che ci chiedeva la stessa autorità giudiziaria e gli stessi custodi. Il fermo dell'altoforno 1 era nel nostro programma ma era anche ed è una richiesta che ci è stata rivolta dai custodi. L'applicazione in Italia delle Bat (best available technologies, ndr) è prevista solo per il 2016: noi abbiamo detto che vogliamo applicarle subito, nel 2012, e in questo stiamo lavorando con il ministero dell'Ambiente per l'Autorizzazione Integrata ambientale. In questa perfetta coincidenza - ha sottolineato - ci sorprende quindi che il gip e l'autorità giudiziaria non abbiano giudicato soddisfacente il nostro piano".
"Noi avevamo previsto il fermo dell'altoforno 1 senza ripercussioni sui livelli occupazionali. Naturalmente se ci verrà chiesto di intervenire sull'altoforno 5, lo scenario cambierà completamente, non soltanto per noi". Il pensiero del presidente Ferrante va anche ai lavoratori che in questi giorni stanno dimostrando forte preoccupazione per i loro posti di lavoro: "Capisco sino in fondo l'ansia e la preoccupazione del lavoratori. E' un momento molto difficile e dobbiamo mantenere i nervi saldi. Il momento - ha concluso - é certamente delicato, non è semplice. Lo stiamo vivendo da diverso tempo, ma noi manteniamo serenità d'animo: siamo convinti che stiamo agendo con senso di responsabilità".