Ieri (30 luglio), giornata che ha visto l'ingresso all'interno dello stabilimento Ilva di Taranto dei tecnici Arpa incaricati di procedere allo spegnimento degli impianti dell'area a caldo, il presidente di Federacciai Antonio Gozzi ha incontrato a Bruxelles il vice presidente della Commissione Europea Antonio Tajani, nonché Commissario europeo per l'industria e l'imprenditoria.
Secondo quanto riportato dall'agenzia stampa ASCA, Gozzi ha perorato la causa dell'Ilva, sottolineando che "non si può fare un risanamento di Taranto per via giudiziaria, soprattutto quando c'è un tavolo aperto con il Ministero dell'Ambiente per un adeguamento ambientale". Il leader della siderurgia italiana afferma che quello tarantino è "uno stabilimento all'avanguardia", sostenendo che i magistrati stanno commettendo un errore, addossando alla proprietà Riva situazioni e problematiche pregresse.
"L'Ilva risponde agli standard di sicurezza ambientali come nessun altro". Questo perchè, ricorda Gozzi, "negli ultimi sei-sette anni sono stati investiti 1,3 miliardi in interventi di compatibilità ambientale". Così il presidente di Federacciai espone la linea ufficiale dell'associazione siderurgica italiana: "Gli inquirenti hanno sollevato la questione del disastro ambientale, dovuta alla recrudescenza di tumori. Ma allo stesso tempo i medici del lavoro ci dicono che il periodo di incubazione di queste malattie è di quindici-venti anni, e quindi i magistrati hanno fotografato una situazione vecchia di quindici anni".