Aferpi: incontro al Mise, slittano l'acquisto del forno e le dismissioni

martedì, 01 dicembre 2015 12:11:58 (GMT+3)   |   Brescia
       

Si è tenuto ieri l'incontro al Ministero dello Sviluppo Economico tra Aferpi, sindacati e istituzioni, in occasione del quale è stato presentato dall'amministratore delegato Fausto Azzi il nuovo cronoprogramma e gli impegni sull'acquisto del forno elettrico.

Sono 50 al momento gli operai che saranno assunti per la logistica al porto, mentre si stanno vagliando tre proposte per il nuovo forno elettrico, il cui acquisto è vincolato ad un finanziamento bancario che dovrà coprire circa la metà del prezzo d'acquisto. Sarà dunque predisposto da Aferpi un piano che dovrà ricevere l'approvazione degli istituti di credito. Slitta dunque in avanti l'ordine di acquisto vero e proprio.

Massima priorità invece per la realizzazione di un nuovo treno rotaie (TPP) per sfruttare le nuove navi da 30.000 tonnellate che potranno arrivare con i nuovi fondali. A tal proposito, prossimamente Fausto Azzi volerà in India per siglare un accordo commerciale riguardante la fornitura in tre anni di 500.000 tonnellate di blumi da Jindal.

Intanto, secondo i piani, le prime dismissioni (vecchia cokeria, gasometro, alcune strutture di Portovecchio) slittano ai primi di gennaio, in attesa di definire se per altoforno e colate continue si procederà allo smontaggio per il progetto di Issad Rebrab in Brasile.

Tra i temi toccati al Mise vi è stato anche quello del costo dell'energia, che il Governo si impegnerà ad abbassare nell'area piombinese in modo da uniformarlo a quello della concorrenza.

"Questo era un incontro interlocutorio – ha commentato il sindaco di Piombino Giuliani – ma sono emerse comunque interessanti novità a partire dall'accordo con Jindal per la fornitura di semi prodotti nel periodo di passaggio ai nuovi impianti. Da febbraio, se la produzione arriverà a 70.000 tonnellate, si spera in una maggiore turnazione e solidarietà far entrare altro personale oltre i cinquanta già promessi. Per quanto riguarda le demolizioni, ci saranno dodici cantieri a partire da gennaio all'interno dello stabilimento. A breve – ha concluso Giuliani – ci sarà un altro tavolo esecutivo per mandare avanti anche le altre cose al di fuori del piano industriale Aferpi, e un tavolo specifico con il Ministero delle Infrastrutture per la SS398".

"Non possiamo che prendere di nuovo atto che gli impegni in termini sia di tonnellate laminate, sia dell'inizio a fine novembre dei lavori di demolizione previsti nel verbale del Mise dello scorso 8 ottobre, sia il rispetto dell'accordo sulla solidarietà sono stati per l'ennesima volta disattesi". Questo il commento della Fiom nazionale al termine dell'incontro di ieri. "Così come appaiano in preoccupante ritardo sia la questione della nuova acciaieria che l'acquisto del forno elettrico. Per questi motivi siamo sempre più convinti della bontà dello sciopero generale del 2 novembre, uno sciopero che chiede con forza il rispetto del piano industriale in tutte le sue parti, dalla siderurgia, alla logistica fino al polo agroindustriale e verso il quale anche il Governo è chiamato a rispettare e far rispettare quanto in sede governativa sottoscritto a partire dal dare una risposta univoca sulla questione del TFR". La Fiom "invita tutti i metalmeccanici ad aderire allo sciopero unitario indetto da Fim-Fiom-Uilm del 2 dicembre e a partecipare alla manifestazione in difesa della siderurgia, per il rispetto di tutto il piano industriale e di un territorio che tanto ha dato in questi anni di dura crisi".


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