Dopo le forti diminuzioni di prezzo del bimestre luglio-agosto, il mercato italiano del rottame non ha ancora mostrato segni di ripresa. Ciò che preoccupa maggiormente gli operatori sono la mancanza di prospettive per il medio termine e il rischio di "un nuovo 2008": sono molti coloro che pur trovandosi a dover investire o effettuare acquisti stanno posponendo ogni operazione. Il trend rimane ribassista a causa della scarsa domanda e della contrazione dei prezzi internazionali (l'HMS I/II 80:20 ha sfiorato i 200 $/t CFR Turchia). Secondo fonti vicine a SteelOrbis, non si intravede alcun segnale di possibili cambiamenti e al momento si può prevedere soltanto un mantenimento della situazione attuale, se non addirittura un suo peggioramento. Tra i fattori che incidono negativamente sul mercato vi è ancora il basso prezzo delle billette cinesi, le quali, pur essendo giunte in quantità molto limitate (e pur rivelandosi di una qualità inferiore alle aspettative) influiscono negativamente sulla psicologia del produttore europeo.
L'unica nota positiva in questo scenario è la leggera ripresa del prezzo del minerale di ferro registrata negli ultimi due mesi. Ripresa che, tuttavia, come abbiamo ricordato più volte, sembra destinata a durare poco. Goldman Sachs ha dichiarato che i prezzi dovrebbero calare del 30% nei prossimi 18 mesi, mentre Capital Economics ha indicato che le quotazioni potrebbero scendere al di sotto dei 50 $/t entro la fine di settembre e raggiungere i 45 $/t entro la fine di quest'anno.
Tornando al mercato italiano, attualmente le quotazioni del rottame si collocano attorno ai seguenti livelli, indicando un calo di 45-50 €/t rispetto a metà dello scorso luglio.
Qualità | Prezzo spot |
Torniture (E5) | 160-170 |
Demolizioni (E3) | 185-190 |
Frantumato (E40) | 195-205 |
Lamierino (E8) | 195-205 |
Prezzi espressi in €/ton, compreso trasporto, IVA esclusa.