Lucchini: le banche vengono incontro all'azienda, sottoscritti strumenti finanziari partecipativi

mercoledì, 07 novembre 2012 15:42:55 (GMT+3)   |  
       

Secondo un report di Milano Finanza, negli utlimi giorni il Cda di Lucchini avrebbe dato il via libera ad una operazione finanziaria che porterebbe una boccata di ossigeno all'azienda, seppure all'interno di un quadro finanziario già piuttosto compromesso: basti pensare che oltre al debito già accumulato, il bilancio dei primi otto mesi dell'anno sarebbe stato chiuso con una perdita netta superiore a 64 milioni di euro.

Lucchini ha emesso strumenti finanziari partecipativi che sono stati sottoscritti dalle banche creditirici, dopo che l'azienda stessa ha sforato un covenant del conto economico concordato con i creditori stessi. Tuttavia, una parte del debito bancario di Lucchini (le ultime notizie parlavano di 770 milioni di euro) è stato rifinanziato.

La prima tranche di debito convertito, ammontante a 5,49 milioni di euro, ha registrato l'adesione dei principali creditori del gruppo: Monte dei Paschi di Siena (1,12 milioni), Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco Popolare di Milano, BNL, Natixis, Centrobanca, Banco Popolare, Cassa di risparmio di Firenze, Credito Bergamasco e Bnp Paribas. Secondo Milano Finanza, invece, Mediobanca avrebbe deciso di procedere ad una remissione parziale del debito.

Intanto, il sindaco di Piombino, Gianni Anselmi, si è rivolto con una lettera al presidente di Monte dei Paschi di Siena (l'ente più esposto nei confronti di Lucchini) Alessandro Profumo affinchè "appoggi l'intervento del Governo" sulla questione Lucchini, convincendo anche le altre banche coinvolte. Il primo cittadino è convinto che la ''ripartenza'' della vertenza non possa ''che passare attraverso la richiesta di amministrazione straordinaria e dalla nomina di un commissario straordinario''. Nella lettera, Anselmi comunica la sua contrarietà rispetto all'ostinazione delle banche e del loro advisor nel difendere crediti che sarebbero difficilmente esigibili, pur riconoscendo alle banche stesse il senso di responsabilità dimostrato all'indomani dell'uscita di scena di Severstal e del suo proprietario Alexey Mordashov. 


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