Cina: viceministro ammette che l'overcapacity non si sta abbassando

lunedì, 16 maggio 2016 17:12:54 (GMT+3)   |   Brescia
       

L'overcapacity dell'industria siderurgica cinese non si sta riducendo. Lo ha ammesso il viceministro cinese Xin Guobin secondo quanto riportato oggi dall'agenzia Reuters. Nonostante la Cina si sia prefissata di ridurre la capacità produttiva di 100-150 milioni di tonnellate nei prossimi cinque anni, i suoi sforzi sono stati vanificati dal recente recupero dei prezzi locali. "I prezzi sono in miglioramento dalla fine dello scorso anno, ma non vi è stato un cambiamento sotto il profilo dei fondamentali di mercato e nessun miglioramento a livello di overcapacity", ha detto il viceministro nel corso di una conferenza, aggiungendo che "il protezionismo adottato dai paesi esteri non è la risposta giusta a questa situazione".

Ad aprile la produzione siderurgica cinese è diminuita rispetto al mese precedente, ma la produzione media giornaliera è cresciuta da 2,279 milioni di tonnellate a 2,314 milioni di tonnellate.
Intanto, la scorsa settimana Francia e Germania hanno esortato gli altri Stati membri dell'UE ad adottare misure di difesa commerciale più stringenti per proteggere le aziende europee dalle importazioni di prodotti cinesi.
Benché la produzione cinese di acciaio grezzo sia calata del 2,3% nel 2015, nel marzo e nell'aprile di quest'anno l'output è tornato a crescere su base annua dopo quattordici mesi in diminuzione. La Cina ha respinto l'ipotesi che tale aumento sia stato determinato perlopiù dalle cosiddette imprese "zombie", le quali sarebbero tornate sul mercato al fine di trarre vantaggio dall'incremento dei prezzi. "La capacità che ha ripreso a produrre è capacità regolare" ha affermato Zhao Chenxin, portavoce della National Development and Reform Commission (NDRC). "L'interruzione e la ripresa delle produzioni da parte delle aziende - ha aggiunto - costituiscono una reazione ai cambiamenti del mercato; aggiustare la produzione è un comportamento del tutto normale". Ciononostante, il presidente del produttore siderurgico Angang Steel ritiene che la Cina debba fare molta attenzione a quelle acciaierie che dovrebbero essere eliminate ma, al contrario, hanno ripreso a produrre.

La provincia di Hebei, ovvero la provincia cinese in cui viene prodotto più acciaio, ha esplicitamente vietato la riapertura delle capacità delle quali è già stata programmata l'eliminazione. Gli esperti dicono tuttavia che la chiusura di stabilimenti che non hanno prodotto una tonnellata di acciaio per diversi anni non avrà alcun impatto sull'offerta né sui prezzi.


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