Al termine del periodo gennaio-marzo 2010, il gigante australiano BHP Billiton ha registrato un calo del 4% su base trimestrale nella produzione di minerale ferroso a causa dei danni provocati da un ciclone che si è abbattuto sull'Australia occidentale; il dato che ammonta a 31,16 milioni di ton è comunque in aumento dell'11% su base annua.
Nei primi tre mesi del 2010 l'azienda ha prodotto 8,16 milioni di ton di carbone metallurgico registrando un calo dell'8% rispetto al periodo ottobre-dicembre ed un incremento del 7% in confronto al primo trimestre 2009. A partire dall'11 marzo le spedizioni di carbone presso il porto di Hay Point sono state interrotte a causa del ciclone e BHP ha dovuto ridurre la produzione per la limitata capacità di magazzino. Lo scalo per le spedizioni di carbone del porto sopracitato è stato completamente riattivato il 7 aprile ed entro la metà del mese le attività di produzione sono tornate nella norma; l'azienda prevede di completare i lavori di riparazione delle attrezzature danneggiate entro la fine di aprile.
Nel periodo in questione l'output di nickel è stato limitato dalle ridotte forniture di idrogeno all'impianto australiano Nickel West Kwinana e dal rallentamento delle attività degli stabilimenti colombiani Nickel West Kalgoorlie e Cerro Matoso; nel dettaglio il dato di produzione ammonta a 43.300 ton, con un -12% su base trimestrale ed un +8% su base annua.
Nel primo trimestre BHP Billiton ha prodotto anche 1,71 milioni di ton di manganese, con un aumento dell'11% in confronto al periodo ottobre-dicembre 2009 e del 133% su base annua, e 45,6 milioni di ton di zinco (-22% e +18%).