Consorzio contro le misure antidumping sull'import di coils a caldo: presto le proposte in sede UE

mercoledì, 14 settembre 2016 11:00:45 (GMT+3)   |   Brescia
       

Restano aperte le adesioni al consorzio CIHRF ("Consortium for Imports of Hot-Rolled Flats"), nato lo scorso luglio in seguito alla notizia dell'apertura di un procedimento antidumping relativo alle importazioni di acciai piani a caldo originari del Brasile, dell'Iran, della Russia, della Serbia e dell'Ucraina. Come riportato precedentemente da SteelOrbis, il consorzio ha tra i suoi obiettivi quello di stabilire una posizione comune contro l'adozione di misure antidumping sulle importazioni di coils laminati a caldo originari dei paesi interessati dall'indagine, programmare una strategia di difesa condivisa e tenere i membri informati circa le implicazioni e gli effetti dell'indagine. Le imprese che volessero aderire al consorzio possono contattare lo studio Van Bael & Bellis all'indirizzo email brussels@vbb.com.

Recentemente, secondo quanto comunicato da Assofermet, il consorzio si è riunito presso la sede di Assofermet a Milano. L'associazione ha comunicato che il consorzio, che raggruppa e rappresenta numerosi trasformatori, distributori e utilizzatori europei di coils a caldo, "sta già agendo in sede UE e nelle altre sedi competenti, dove quanto prima presenterà le sue proposte per scongiurare le conseguenze negative all'adozione di misure restrittive sulle importazioni di acciaio".

"Gli eventuali dazi per limitare le importazioni dell'acciaio in Europa – ha dichiarato Fabrizio Di Gianni dello Studio Van Bael & Bellis, legale e portavoce del consorzio – porterebbero ad una ulteriore riduzione dell'offerta sul mercato, con forti distorsioni per la concorrenza e con una grave perdita di competitività dell'intera filiera europea. Col rischio di favorire inoltre il decentramento produttivo a vantaggio di altri paesi nei quali non esistono barriere protezionistiche nei confronti dei coils, mettendo così a repentaglio il posto di lavoro di decine di migliaia di addetti impiegati nell'industria manifatturiera del settore".


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