Voestalpine produrrà minerale preridotto negli Stati Uniti, investiti 550 milioni di euro

giovedì, 14 marzo 2013 13:15:45 (GMT+3)   |   Istanbul
       

Il gruppo austriaco voestalpine ha annunciato che realizzerà uno stabilimento negli Stati Uniti per la preriduzione del minerale ferroso con una capacità produttiva complessiva di 2 milioni di tonnellate/anno tra Hot Briquetted Iron (HBI) e Direct Reduced Iron (DRI). 150 i nuovi posti di lavoro che verranno creati a regime. L'attività produttiva ai fini commerciali, secondo i programmi, dovrebbe iniziare nel 2016.

Già alla fine del 2012 si vociferava dell'intenzione, da parte di voestalpine, di sviluppare un progetto di questo tipo nel Sud degli Stati Uniti. Con un comunicato stampa ufficiale il gruppo austriaco ora specifica i dettagli dell'operazione: i fondi stanziati ammontano a 550 milioni di euro e l'azienda sorgerà nei pressi di Corpus Christi, città situata nel Sud del Texas che vanta un importante porto sul Golfo del Messico (il quinto del paese per tonnellate movimentate). Secondo quanto riferito, la richiesta per la concessione dei diritti di emissione in atmosfera è già stata recapitata alle autorità competenti, le quali la esamineranno e daranno una risposta definitiva nel corso dei prossimi quindici mesi.

"Abbiamo preso in considerazione 17 potenziali siti in otto diverse nazioni per quello che è il più ingente investimento estero della storia del gruppo. Alla fine, il Texas si è rivelato la scelta migliore in tutti i criteri presi in esame: logistica, forniture energetiche, forza lavoro e clima politico" spiega Wolfgang Eder, CEO e presidente di voestalpine. "Grazie allo stabilimento di Corpus Christi le acciaierie austriache di Linz e Donawitz potranno contare su forniture di materie prime a costi contenuti, a tutto vantaggio della competitività di lungo termine".

Nella nota stampa diffusa dal gruppo di Linz vengono illustrati i vantaggi dell'utilizzo di DRI ed HBI: materie prime eccellenti per la produzione di acciaio grezzo, qualitativamente equiparabili ai migliori gradi di rottame ed iron ore. A differenza della produzione da altoforno con impiego di coke, l'impianto di preriduzione che verrà costruito sarà più ecologico in quanto richiede solo l'utilizzo di gas naturale e più economico in quanto il prezzo di questo negli Stati Uniti è inferiore del 75% circa al prezzo del gas naturale in Europa. Secondo i programmi, solo 1 milione di tonnellate dell'output dello stabilimento texano saranno destinate alle acciaierie voestalpine siutate in Austria, il rimanente sarà una riserva strategica in possesso dell'azienda inizialmente venduto tramite contratti di lunga durata.

Eder si sofferma sugli sforzi messi in campo dal governo federale degli USA volti a reindustrializzare il paese: "Il nostro investimento è una prova lampante della volontà degli statunitensi di reindustrializzare rapidamente e sostenibilmente la loro economia. Un'impresa industriale come la nostra, con una visione lungimirante, è stata accolta a braccia aperte. Sarebbe stato impossibile effettuare un'operazione analoga nell'Unione Europea se non altro perché, a causa degli elevati costi operativi, il nuovo stabilimento non sarebbe risutato competitivo in termini di costi di gestione".

Voestalpine specifica che l'ingente investimento non rappresenta lo sbarco nel nuovo continente dell'azienda austriaca, la quale già nell'anno fiscale 2011-12 ha generato l'8% del fatturato consolidato del gruppo grazie alle 25 consociate nordamericane: si tratta di circa 1 miliardo di euro. Solo negli USA, dove voestalpine dà lavoro a 2.000 persone, il fatturato è ammontato a 850 milioni di euro.
La consociata più rilevante è Nortrak, operante nell'ambito del materiale ferroviario (scambi), forte di 940 dipendenti in sette stabilimenti, ma il gruppo opera anche negli acciai speciali, nell'energia e nel settore aeronautico oltre che nell'automotive, settore nel quale - come riferito da SteelOrbis - la divisione Metal Forming ha recentemente investito 50 milioni di euro per un nuovo impianto in Georgia. Voestalpine specifica che, in linea con la strategia di globalizzazione, la già importante presenza negli Stati Uniti verrà costantemente ampliata. Viene infine rilevato che circa il 10% delle azioni voestalpine sono di proprietà di investitori nordamericani.


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