Il gruppo statunitense Commercial Metals Company, con sede ad Irving (Texas), ha annunciato di avere perfezionato la vendita dell'acciaieria e tubificio di Sisak (Croazia) al Gruppo Danieli. La compravendita ha un valore di 30,4 milioni di dollari (circa 25 milioni di euro), ma sono esclusi alcuni asset croati per i quali CMC continuerà a cercare un compratore. Si chiude così in tempi brevi la trattativa, venuta alla luce solo una ventina di giorni or sono.
Joe Alvarado, presidente e CEO del gruppo statunitense, ha commentato: "Siamo lieti di annunciare che abbiano raggiunto un accordo con Danieli per l'acciaieria di Sisak. La vendita della società rappresenta un importante passo in avanti nel nostro piano strategico volto a riorganizzare il business per migliorare le performance finanziarie e produrre maggior valore per gli azionisti. I nostri obiettivi sono sempre sull'integrazione verticale, sul servizio al cliente e sul continuo miglioramento della nostra struttura di costo".
Lo stabilimento, che sorge su un'area di 900.000 metri quadrati, è situato 50 kilometri a sud di Zagabria, in una posizione strategica sia per i collegamenti con la rete autostradale, ferroviaria e con il porto di Fiume sia per gli allacciamenti alla rete energetica. L'azienda ha una capacità produttiva annua di 500.000 tonnellate di acciaio. Secondo una nota stampa dell'azienda, questo acquisto permette al Gruppo di avere un punto fermo per la strategia di espansione di Acciaierie Bertoli Safau (ABS) e, quindi, di poter prendere le decisioni finali nelle prossime 8-12 settimane.
Pertanto, rimane da verificare se l'acciaieria croata possa rappresentare una base adatta per attrarre il maxi-investimento da 400 milioni di euro che il Gruppo Danieli ha programmato. Da qualche tempo è infatti in corso un 'braccio di ferro' con la regione Friuli Venezia Giulia relativamente alla costruzione del nuovo elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest, il che convincerebbe a puntare sul raddoppio dello stabilimento della consociata Acciaierie Bertoli Safau. Intanto, però, Danieli si è assicurata un 'piano b': all'inizio di aprile è stato firmato un memorandum d'intesa con il governo serbo, il quale più che volentieri aprirebbe le porte al gruppo di Buttrio (Udine) per avviare la produzione di acciai speciali a Šabac.