I prezzi del rottame importato in Turchia, che risultavano in calo dall'inizio di agosto a causa della scarsa domanda turca, hanno interrotto la loro discesa ed indicato perfino un lieve aumento con gli ultimi scambi. La scorsa settimana erano state riportate transazioni riguardanti HMS I/II 80:20 al prezzo di 208 $/t CFR Turchia, mentre questa settimana il prezzo dello stesso materiale è stato pari a 210 $/t.
Nel frattempo, la pressione cinese non si sta facendo sentire questa settimana poiché nel paese del Dragone si celebrerà fino al 7 ottobre la Festa Nazionale. I prezzi delle billette provenienti dai paesi CIS intanto sono ancora ritenuti inaccettabili da parte delle acciaierie turche, nonostante i ribassi indicati la scorsa settimana.
Come riportato precedentemente, i produttori siderurgici turchi da tempo faticano a raggiungere volumi di vendita soddisfacenti sul mercato interno. Dal momento che ieri 3 ottobre il governo di Ankara ha prorogato di tre mesi lo stato di emergenza nel paese, si prevede che i compratori locali continueranno a posticipare le operazioni di rifornimento a causa del clima di incertezza politica ed economica. Pertanto, per i prossimi tre mesi non si prevede alcun miglioramento significativo della situazione sul mercato turco degli acciai finiti.
Le acciaierie turche lottano da tempo anche sull'export, dove sono state costrette a ridurre i prezzi negli ultimi mesi. La situazione tuttavia potrebbe cambiare in meglio proprio grazie alla ripresa dei prezzi del rottame importato in Turchia. Precedentemente, infatti, la discesa delle quotazioni del rottame aveva creato aspettative di un calo dei prezzi degli acciai finiti, spingendo i compratori stranieri a rimandare i propri acquisti.