Il mercato italiano del rottame è stato caratterizzato, nella prima metà di dicembre, da aumenti di prezzo di 10 €/t (con punte di 20 €) e, nella seconda metà dello stesso mese, dalle consuete limitazioni ai trasporti ferroviari, dalle festività e dalle fermate produttive.
Il primo mese dell'anno, incominciato di fatto l'11 gennaio, si è invece aperto con limature di 3-5 €/t. Negli ultimi giorni non vi sono stati ulteriori movimenti, ma il mercato appare piuttosto depresso: la domanda è bassa e ciò consente di affermare che la disponibilità di rottame è ancora buona.
Attualmente sul mercato italiano le quotazioni del rottame si collocano attorno ai seguenti livelli:
Qualità | Prezzo spot |
Torniture (E5) | 130-140 |
Demolizioni (E1/E3) | 165-170/175 |
Frantumato (E40) | 180-190 |
Lamierino (E8) | 175-185 |
Prezzi espressi in €/ton, compreso trasporto, IVA esclusa.
Per quanto riguarda il mese di febbraio, secondo fonti interpellate da SteelOrbis, alcuni produttori prevedono un "crollo" di 10-15 €/t in ragione della carenza di ordini sul mercato del prodotto finito; altri operatori ritengono invece di poter escludere il verificarsi di grosse variazioni, essenzialmente per due motivi: l’arrivo dell’inverno e di possibili nevicate (con conseguenze sull'offerta di rottame), e il fatto che tra novembre e dicembre i produttori italiani sono riusciti a raccogliere un discreto volume di ordini che consentirà loro di continuare a produrre. Le diminuzioni potrebbero dunque limitarsi a 5 €/t, e febbraio nel complesso dovrebbe risultare un mese abbastanza tranquillo.
A livello europeo, intanto, questo mese i prezzi sono paragonabili ai massimi rilevati sul mercato italiano, aumentati in qualche caso di 5 €/t. Anche nel resto d’Europa si è assistito a correzioni di 3-5 €/t. Confermata, anche per i mercati d'Oltralpe, una buona disponibilità di rottame in relazione ad una domanda mediocre.