Negli ultimi dieci-quindici giorni i prezzi dei coils hanno indicato un nuovo scivolamento all'interno del mercato italiano. Circa un mese fa per i coils laminati a caldo si svolgevano trattative attorno ai 410 €/ton base, e i produttori puntavano a far affermare i 430 €/ton; oggi tuttavia si rilevano ribassi di 10-15 euro rispetto ai livelli di allora.
Attualmente infatti i produttori nazionali in generale offrono coils laminati a caldo (HRC) al prezzo base di 400-410 €/ton franco partenza, coils a freddo (CRC) a 485-490 €/ton f.p. e zincati a caldo (HDG) a 455-460 €/ton f.p.
La domanda resta complessivamente statica, seppur caratterizzata di tanto in tanto da qualche breve picco. Le fonti sottolineano che, nonostante l'Ilva di Taranto sforni la metà di quanto produceva una volta, i prezzi non riescono a tendere verso l'alto, ma anzi continuano a subire lievi erosioni e a non essere remunerativi. Gli stessi operatori notano inoltre con una certa preoccupazione che anche in Germania la situazione è apparsa meno favorevole nell'ultimo periodo, e che i prezzi nel mercato tedesco sono calati con un'incidenza maggiore rispetto a quelli italiani, avvicinandosi di molto a questi. Sempre guardando all'estero, si continua a notare l'assoluta mancanza di competitività delle offerte provenienti da paesi terzi a fronte dei bassissimi prezzi nazionali. Particolarmente debole, secondo gli intervistati, continua ad essere lo zincato, soprattutto negli spessori sottili.