Negli Stati Uniti una coalizione di produttori di tondo per cemento armato ha presentato ieri 20 settembre una denuncia antidumping contro le importazioni di tondo da Turchia, Giappone e Taiwan, chiedendo inoltre l'applicazione di un dazio compensativo (CVD) nel caso della sola Turchia, nonostante due anni fa il Dipartimento del Commercio USA (DOC) avesse stabilito margini antidumping dello 0% e margini CVD trascurabili proprio nel caso del paese in questione.
Diverse fonti ritengono che il Giappone e Taiwan siano stati inseriti nella petizione per nascondere il fatto che questa ha come vero obiettivo la Turchia. Quest'ipotesi sarebbe supportata dagli ultimi dati riguardanti le importazioni statunitensi: dall'inizio di gennaio al 20 settembre, gli Stati Uniti hanno importato dalla Turchia 1.050.411 tonnellate di tondo turco, mentre nello stesso periodo le importazioni da Giappone e Taiwan sono ammontate rispettivamente a "sole" 291.677 tonnellate e 101.530 tonnellate.
La denuncia parla di margini di dumping pari all'86,12% nel caso della Turchia, al 206,17% nel caso del Giappone e all'86,12% nel caso di Taiwan, ma la United States International Trade Commission (US ITC) dovrebbe esprimersi in via preliminare soltanto a novembre, mentre il DOC deciderà entro sei mesi. La denuncia ha rilevato inoltre oltre venti programmi di sussidio nel caso della Turchia.
Fonti vicine a SteelOrbis ritengono che la denuncia avrà tra i suoi effetti più immediati un incremento delle vendite a valle. Ciononostante, le fonti ritengono che i trader non riusciranno ad alzare i prezzi oltre gli attuali 420-440 $/t DDP porti del Golfo USA. Il range in questione evidenzia un calo di 11 $/t rispetto alla scorsa settimana, calo che tuttavia si è verificato prima della presentazione della suddetta petizione.
Le stesse fonti hanno riferito che probabilmente le acciaierie turche proveranno ad alzare i prezzi prima dell'annuncio di decisioni preliminari da parte degli organi USA competenti.