Ruggero Alocci: in futuro i flussi del commercio di rottame potrebbero cambiare

martedì, 08 giugno 2010 17:52:24 (GMT+3)   |  
       

Nel suo intervento di ieri lunedì 7 giugno durante la Spring Conference ‘10 & 62nd IREPAS Meeting organizzata da SteelOrbis a Budapest, Ruggero Alocci (Alocci RI Group) ha dichiarato che nel periodo post-crisi la ripresa del mercato globale sta procedendo meglio di quanto previsto ma che in questo contesto sono le economie emergenti a giocare un ruolo da protagonista mentre quelle dei paesi europei e CIS non riescono a tenere il loro passo.

Nei paesi sviluppati il recupero dei mercati è scandito dalle crescenti attività di ristocaggio ed agevolato dalle politiche di sostegno adottate dai governi locali, mentre nelle economie in via di sviluppo le attività commerciali sono supportate dagli investimenti per costruzioni ed infrastrutture. Alocci ha rimarcato il ruolo cruciale che spetterà alle politiche macroeconomiche in questo contesto post-crisi.

L'output siderurgico mondiale è passato dagli 850 milioni di ton del 2000 a 1,22 miliardi di ton nel 2009 e secondo le previsioni nel 2010 la produzione raggiungerà quota 1,31 miliardi di ton. Negli ultimi anni in Unione Europea, Stati Uniti e Giappone, i volumi di produzione sono diminuiti nonostante un incremento del potenziale produttivo mentre nei paesi mediorientali, in quelli africani, India, Turchia ma soprattutto in Cina sono costantemente aumentati sia le capacità produttive sia gli output. In futuro queste dinamiche potrebbero portare ad una sovrapproduzione dal 10 al 30% in base alla regione ed influenzare negativamente l'intera catena produttiva, dalle attività di raccolta di rottame alla distribuzione siderurgica.

A proposito dei contratti trimestrali per il minerale ferroso, Alocci ha affermato che il nuovo sistema di prezzo porterà una crescente volatilità dei costi di produzione e che questo cambiamento si ripercuoterà maggiormente sui mercati dei paesi avanzati che adottavano il sistema benchmark rispetto alle economie in via di sviluppo che fanno già riferimento ai prezzi spot. In merito ai rincari del rottame, del minerale ferroso pre-riodotto (DRI), di quello brichettato (HBI) e della ghisa  è stato fatto notare che se la domanda reale non dovesse aumentare i costi delle materie prime potrebbero tornare a scendere senza però raggiungere i minimi registrati a gennaio. In futuro esportatori di rottame come Russia, Ucraina e Polonia potrebbero diventare importatori e  alcuni paesi dell'Unione Europea potrebbero aumentare le forniture della materia prima all'Asia. Inoltre Alocci ha evidenziato che nell'ultimo periodo è già stato osservato un aumento delle esportazioni dall'Italia alla Turchia.


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