Lucchini, per Piombino scelto il gruppo algerino Cevital

martedì, 25 novembre 2014 01:09:58 (GMT+3)   |   Brescia
       

Alla fine è andata come previsto da più parti nei giorni scorsi. Con un'offerta da 400 milioni di euro e la prospettiva di riprendere il ciclo integrale e diversificare la produzione, il gruppo algerino Cevital ha avuto la meglio sull'indiana JSW Steel nella gara per l'acquisizione delle acciaierie Lucchini di Piombino. Ad ufficializzarlo, una nota della stessa azienda: " Il Comitato di sorveglianza di Lucchini SpA in amministrazione straordinaria e di Lucchini Servizi Srl in amministrazione straordinaria, riunitosi oggi a Roma ha espresso parere favorevole ai sensi dell'art. 46 della Prodi bis, in merito all'Istanza per la cessione degli assets di Lucchini e Lucchini Servizi a Piombino, che il Commissario Straordinario Piero Nardi ha predisposto alla luce delle osservazioni emerse durante la precedente seduta del 21 novembre 2014".
"Con l'Istanza - prosegue la nota di Lucchini - che è stata consegnata agli uffici competenti del ministero dello Sviluppo economico, ai quali spetta il compito di avviare l'istruttoria amministrativa preordinata all'autorizzazione a stipulare l'atto di vendita ai sensi dell'art. 42 della Prodi bis - il commissario richiede, al Ministero dello Sviluppo Economico, di essere autorizzato alla stipula con il Gruppo Cevital del contratto preliminare di cessione dei seguenti rami d'azienda: Lucchini Piombino, Lucchini Servizi e Vertek Piombino, e alla cessione delle azioni di GSI Lucchini pari al 69,27% del capitale sociale".
"L'offerta del Gruppo Cevital - dice ancora la nota - presenta condizioni più vantaggiose di quella concorrente, sia per quanto riguarda gli interessi dei creditori, sia per ciò che concerne le ricadute sociali del Piano Industriale, che prevede a regime l'occupazione di tutto il personale di Piombino, mediante il rilancio della produzione di acciaio, e attraverso importanti elementi di diversificazione nei settori dell'agro-alimentare e della logistica e riguarda un perimetro più ampio, il che rappresenta uno dei criteri contemplati dal disciplinare di gara. L'offerta di JSW Steel Limited, ritenuta anch'essa meritevole di grande attenzione per l'interesse dimostrato verso il sito industriale di Piombino, manterrà comunque validità giuridica fino a gennaio 2015".

Il piano industriale di Cevital prevedeva l'acquisizione dei tre laminatoi più la realizzazione di un quarto, la costruzione di due forni elettrici (il primo entro 18 mesi, il secondo nel giro di due anni) per riprendere la produzione a ciclo integrale e per riassorbire duemila operai tra fabbrica e indotto. In più, il gruppo guidato da Issad Rebrab si è proposto di bonificare un'area industriale per poi realizzarci un impianto agroalimentare, settore in cui la società è leader in Algeria e in altre parti del mondo.

"Sulla base della relazione del Commissario, il Comitato di sorveglianza della Lucchini ha preso, in seguito a valutazioni economiche ed industriali, una decisione che chiude una fase di incertezza e apre una prospettiva di rilancio per Piombino e per la siderurgia del Paese". Così ha commentato la notizia Alessio Gramolati, segretario generale di Cgil Toscana.
"È una grande soddisfazione - ha detto Luciano Gabrielli, segretario della Fiom di Livorno - una scelta che garantisce occupazione e un piano industriale serio. Una speranza anche per l'Italia, perché è la dimostrazione che le crisi si possono risolvere. Cevital è già disposto a incontrarci per cominciare a fare il piano di lavoro. Ora ci auguriamo che il preliminare di vendita sia fatto il prima possibile".
"Con la scelta di Cevital si rispettano quelle che sono le aspettative del territorio e delle stesse istituzioni", ha detto invece il sindaco di Piombino, Massimo Giuliani.
"Alla Lucchini - ha dichiarato infine il Presidente della Regione, Enrico Rossi - si tornerà a produrre acciaio, come chiedeva il territorio: 2 milioni di acciaio in un anno. Sono previsti 400 milioni di investimento per la realizzazione di due forni elettrici e un nuovo laminatoio e in due anni saranno riassorbiti tutti i dipendenti. Saranno bonificati inoltre i terreni e si inizierà a produrre biodiesel, olio vegetale, mangimi e zucchero, con altri cinquecento posti di lavoro attesi".

Manca ora solo l'ultimo atto formale, cioè la firma del ministro Federica Guidi. "Cevital è già disposto a incontrarci per cominciare a fare il piano di lavoro", ha detto Luciano Gabrielli. "Ora ci auguriamo che il preliminare di vendita sia fatto il prima possibile".