Durante lo SteelOrbis 2011 Fall Conference & 65th IREPAS Meeting, in programma a San Pietroburgo dal 25 al 27 settembre, Chris Evans, responsabile del business development del London Metal Exchange (LME), nel suo intervento ha sottolineato come gli ultimi due anni siano stati segnati da una volatilità dei prezzi siderurgici mai riscontrata, che ha rappresentato un grosso problema a tutti i livelli della filiera. Nonostante i tassi di sfruttamento delle capacità produttive siano cresciuti sensibilmente - pur senza raggiungere i livelli registrati prima del 2009 - secondo Evans permangono dei dubbi sulla reale sostenibilità di questa ripresa. Per sottolineare l'utilità dei futures sull'acciaio del London Metal Eschange, Evans ha sottolineato come questi possano rappresentare un utile mezzo sia per i compratori (che possono così comprare ad un prezzo d'acquisto ben definito e ritirare la merce in un secondo momento) che per i produttori (che possono ‘bloccare' il prezzo di vendita. Evans ha così ricordato che il LME è stato istitutito proprio a questo scopo, cioè consentire all'industria metallurgica di mettersi al riparo dalle bizze del mercato.
I numeri del London Metal Exchange parlano chiaro: dal lancio dei futures sulle billette (anno 2008) l'utilizzo di questo importante prodotto è cresciuto vertiginosamente, raggiungendo un giro d'affari complessivo di 16,6 miliardi di dollari (dei quali 6,2 miliardi solo nel 2011), derivante dalla vendita di 26,5 milioni di tonnellate di billette (dei quali 11 milioni di tonnellate solo nel 2011). Le billette scambiate sul London Metal Exchange sono prodotte da 51 diverse aziende, situate in 18 paesi, per una capacità produttiva complessiva di 59,2 milioni di tonnellate.
Secondo Evans, l'utilizzo dei futures sulle billette continuerà a crescere, dal momento che la volatilità delle quotazioni siderurgiche non accenna a diminuire,