IREPAS: overcapacity e protezionismo temi caldi anche nel 2013

lunedì, 04 marzo 2013 19:30:46 (GMT+3)   |   Istanbul
       

È in corso di svolgimento a Doha (Qatar) il 68° meeting IREPAS - Conferenza di primavera 2013 SteelOrbis. Ugur Dalbeler (presidente IREPAS nonchè presidente e CEO della turca Çolakoğlu Metalurji) ha aperto i lavori preannunciando che anche nel 2013 il principale nodo da sciogliere per l'industria siderurgica sarà lo sfruttamento della capacità produttiva.

Dalbeler sottolinea che tassi di sfruttamento delle capacità troppo elevati generano margini di guadagno sempre più esigui dal momento che, oltre al materiale finito che viene immesso sui mercati, gli elevati regimi produttivi comportano la necessità di accaparrarsi sufficienti quantità di materie prime le cui quotazioni rimangono, di conseguenza, necessariamente elevate. Peraltro, Dalbeler ricorda che - eccezion fatta per l'Europa, dove dall'inizio della crisi economica del 2008-2009 si è adottato un atteggiamento virtuoso - in tutto il mondo si sta procedendo all'installazione di nuove capacità produttive.

Il presidente dell'associazione mondiale dei produttori ed esportatori di acciai lunghi ha inoltre sollevato l'attenzione sulle misure protezionistiche, le quali rimarranno un tema caldo anche quest'anno. Dalbeler ha fatto esplicito riferimento al dazio del 6,8% imposto dall'Egitto sulle importazioni di tondo e su quello del 15% gravante sulle esportazioni di rottami ferrosi dalla Russia. In quest'ultimo caso, IREPAS rileva la mancata osservanza dei vincoli imposti con l'ingresso del paese nella World Trade Organization (WTO): la Russia avrebbe dovuto, a partire da agosto 2012, ridurre tale dazio di 2,5 punti percentuali ogni anno ma così non è stato. Dalbeler, parlando a Doha, ha ribadito che IREPAS continuerà a battersi per il rispetto di politiche commerciali basate su condizioni di reciprocità, sottolineando che misure protezionistiche di questo tipo, benché soluzioni temporanee, esercitano comunque un impatto negatvo sull'economia in generale e sulla concorrenza nel settore dell'acciaio.

Lanciando uno sguardo indietro sul 2012, Dalbeler ha parlato di un anno di 'sopravvivenza', che per alcuni si è rivelato più provante del periodo 2008-2009. I fattori di negatività si sono infatti localizzati nelle tre aree-chiave dell'economia mondiale: la crisi del debito nell'Eurozona, il rallentamento dell'economia in Cina ed il fiscal cliff negli Stati Uniti. Benché non tutti i nodi siano stati sciolti, il presidente di IREPAS si dice "non pessimista" riguardo al 2013, anno per il quale worldsteel ha stimato una crescita del consumo mondiale di acciaio pari al 3,5%, con un andamento positivo in tutto il globo tranne che in Europa.

Dato il luogo di svolgimento del 68° meeting IREPAS - Conferenza di primavera 2013 SteelOrbis, Dalbeler non ha potuto evitare di parlare della persistente crescita del consumo di acciaio nell'area del Golfo Persico (GCC) e più in generale in Medio Oriente: area che presenta un significativo potenziale di crescita, soprattutto quando si normalizzerà la situazione socio-politica in Siria ed in Iran.


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