Secondo un rapporto pubblicato da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione Europea, nel mese di settembre i prezzi alla produzione industriale sono aumentati su base mensile dello 0,5% nell’eurozona e dello 0,6% negli stati membri dell’Unione. Nello stesso mese, tali prezzi sono diminuiti su base annua del 12,4% nell’eurozona e dell’11,2% nell’UE.
Rispetto ad agosto, i prezzi del settore energetico a settembre sono cresciuti del 2,2% nell’eurozona e del 2,1% nell’UE. I prezzi dei beni strumentali sono rimasti stabili nell’eurozona, ma sono aumentati dell’1% in UE, mentre i prezzi dei beni durevoli sono rimasti stabili in entrambe le aree. Le variazioni sono espresse su base mensile. Nello stesso mese, i prezzi dei beni non durevoli sono scesi dello 0,2% in entrambe le aree, così come quelli dei beni intermedi nell’area euro. Nell’UE sono invece scesi dello 0,1%. Anche in questo caso le variazioni sono espresse su base mensile.
Tra gli stati membri per i quali sono disponibili i dati, i maggiori aumenti dei prezzi alla produzione industriale su base mensile sono stati registrati in Lussemburgo (+28,5%), Romania (+2,6%) e Bulgaria (+2,1%), mentre le maggiori diminuzioni sono state osservate in Finlandia (-0,9%), Cipro e Polonia (-0,3%) e Germania (-0,2%).
Rispetto a settembre 2022, i prezzi del settore energetico nel mese in esame sono diminuiti del 31,3% nell’eurozona e del 28,5% nell’UE. I prezzi dei beni intermedi sono scesi del 4,8% nell’eurozona e dell’4,7 nell’UE, mentre i prezzi dei beni durevoli sono aumentati del 4,3% nell’eurozona e del 3,7% nell’UE. Le variazioni sono espresse su base annua. Nello stesso mese, i prezzi dei beni non durevoli sono aumentati su base annua del 5,5% nell’eurozona e del 5,4% nell’UE. I prezzi dei beni strumentali sono aumentati su base annua del 3,9% nell’eurozona e del 3,8% nell’UE.
Tra gli stati membri per i quali sono disponibili i dati, i maggiori aumenti su base annua sono stati registrati in Lussemburgo (+23,8%), Ungheria (+7,1%) e Slovenia (+3,1%), mentre le maggiori diminuzioni sono state osservate in Irlanda (-38,9%), Bulgaria (-32,0%) e Italia (-18,3%).