Il 24 ottobre, la China Iron and Steel Association (CISA) ha pubblicato a Pechino un comunicato stampa relativo all’andamento dell’industria siderurgica cinese nei primi nove mesi dell’anno. Secondo l’associazione, nel periodo gennaio-settembre l’industria siderurgica cinese ha dovuto far fronte a un eccesso di offerta, con un consumo apparente di acciaio grezzo che è diminuito dell’1,5% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 731 milioni di tonnellate, mentre la produzione di acciaio grezzo ha registrato un aumento dell’1,7% su base annua, attestandosi a 795 milioni di tonnellate, anche se le esportazioni di acciaio sono ammontate a 66,8 milioni di tonnellate, in aumento del 32% rispetto al 2022. La domanda di tondo e vergella è diminuita a causa del cattivo andamento del settore immobiliare cinese, che ha contribuito alla riduzione del consumo apparente di acciaio nei primi nove mesi.
Per quanto riguarda il periodo ottobre-dicembre di quest’anno, l’associazione cinese sostiene che la produzione di acciaio grezzo in Cina potrebbe diminuire a causa delle rigide normative sul consumo energetico e sulla protezione ambientale, mentre la domanda di acciaio probabilmente migliorerà grazie ai buoni risultati previsti in settori come l’industria manifatturiera, l’industria automobilistica, gli elettrodomestici, l’industria navale, l’energia eolica e l’energia nucleare. Ad agosto, il Ministero cinese dell’industria e dell’informazione tecnologica e altre sei autorità ministeriali hanno pubblicato congiuntamente il piano di lavoro per la stabilizzazione dell’industria siderurgica, che sta svolgendo un ruolo fondamentale nel guidare la direzione della crescita del settore, rafforzando la fiducia degli operatori di mercato per quanto riguarda gli sviluppi futuri.
Inoltre, la CISA ha esortato le imprese siderurgiche cinesi a produrre in base agli ordini ricevuti e a concentrarsi sulla realizzazione di profitti anziché sull’espansione cieca della produzione.