Cevital si presenta a Piombino: acciaio, logistica e agroindustriale

lunedì, 08 dicembre 2014 16:32:01 (GMT+3)   |   Brescia
       

Lo scorso 5 dicembre Issad Rebrab, presidente di Cevital, ha incontrato a Piombino il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Presenti anche, oltre al sindaco Giuliano, il sottosegretario all'Ambiente Velo, il presidente dell'Autorità portuale di Piombino Guerrieri e l'assessore regionale Simoncini. Alla conferenza stampa che è seguita ha preso la parola anche Farid Tadjani, braccio destro di Rebrab per l'Italia. Insieme a Rebrab, Tadjani rispondendo alle domande dei giornalisti ha aiutato a capire meglio quali sono i piani del gruppo algerino.

In una prima fase l'investimento di Cevital sarà di 400 milioni di euro ripartiti in tre progetti: il primo riguarda l'acciaio (circa 150 milioni), con l'ammodernamento e l'aumento della capacità del forno con lo scopo di raggiungere la produzione originale di due milioni di tonnellate. Il secondo obiettivo riguarda la piattaforma logistica (altri 150 milioni). Sulla logistica Rebrab ha spiegato di voler creare una piattaforma di commercializzazione anche di pezzi di ricambio per automobili e traffico di container tra Europa e Medio oriente, rivolgendo la propria attenzione alla Corea del Sud e al Giappone. Infine, il terzo progetto è quello relativo al settore agro-industriale (100 milioni). Nello specifico si parla di produzione di succhi di frutta, una raffineria di zucchero, un impianto per la produzione di olio di soia, mangimi per animali e bioetanolo. Nella seconda fase verranno completati i progetti legati all'agro-industriale (con una partecipazione per la ristrutturazione e riqualificazione del porto di Piombino per complessivi 650-700 milioni di euro in un periodo da 5 a 7 anni). L'investimento totale dovrebbe quindi avvicinarsi al miliardo di euro.

Tornando alla siderurgia, gli algerini hanno confermato che il primo forno elettrico sarà pronto in 18 mesi e il secondo in 24 a partire da marzo o dai primi di aprile, quando sarà firmato il contratto definitivo (il preliminare è previsto per il 9 o 11 dicembre). I forni verranno costruiti nell'area dei due laminatoi attuali, in modo da concentrare tutta l'attività siderurgica. L'intenzione è quella di smantellare entro 6 mesi dalla firma del contratto l'acciaieria e l'altoforno per poi concludere la bonifica e realizzare la piattaforma logistica con la realizzazione di 150.000 metri quadrati di capannoni. Nell'attesa il gruppo algerino impiegherà 800-900 lavoratori nei laminatoi, per poi salire a 1.860 entro due anni. A investimento terminato, ha promesso Rebrab, vi sarà un aumento significativo dell'occupazione. "Andremo a creare più posti di lavoro nei prossimi anni rispetto a quelli che ci sono ora", ha detto il numero uno di Cevital. Nello specifico, gli attuali addetti alle acciaierie verranno mano a mano riassorbiti "in base alle esigenze delle strutture" esistenti, e il personale rimanente verrà richiamato di pari passo con la realizzazione degli investimenti.

Oltre alla piena occupazione, Rebrab ha confermato che un impianto di preridotto, previa verifica della sua utilità, sarebbe localizzato non in Italia ma in Algeria, dove il prezzo del gas è pari ad un quinto di quello che si pagherebbe nel nostro paese. Dal momento che la costruzione dell'impianto potrebbe richiedere tre anni di tempo, nel frattempo i forni saranno alimentati con rottame.

Per finire, gli algerini hanno ribadito di voler fare dello stabilimento piombinese un centro per lo sviluppo di acciai speciali. Anche acciai che ancora non esistono, grazie a ricerche in collaborazione con l'Università di Pisa e il Politecnico di Milano.

"Ad oggi il gruppo non ha debiti", hanno sottolineato Tadjani e Rebrab rispondendo a chi metteva in dubbio la solidità finanziaria dell'azienda algerina. "Finanzieremo l'investimento di Piombino facendo ricorso alla liquidità di Cevital".

"Si configura una visione futura e strategica per Piombino nel Mediterraneo", ha detto il presidente Rossi. "Sarà cura delle autorità pubbliche provvedere al rilascio di tutte le autorizzazioni nel più breve tempo possibile. Le istituzioni hanno avuto, in primis con la firma dell'Accordo di programma che ha rappresentato un elemento importante per tutta la vicenda".
"La visione di sviluppo dell'area mediterranea legata ai paesi del Nord Africa – ha aggiunto – può rappresentare davvero la vera svolta per l'economia non solo di Piombino ma dell'intera Toscana, a partire dalla sua costa".