Assofermet/SteelOrbis: preridotto, "doverosa un'attenta valutazione"

lunedì, 24 novembre 2014 12:14:07 (GMT+3)   |   Brescia
       

Tra i temi toccati nella sessione mattutina del 2° Assofermet Day & SteelOrbis Conference vi è stato, come anticipato, quello della proposta di Federacciai di dare vita al progetto per la realizzazione di un impianto di preridotto (DRI) della capacità di 2,5 milioni di tonnellate annue.

"Il discorso nasce dal fatto che attualmente siamo di fronte ad un prezzo del minerale molto basso e un prezzo del gas più competitivo rispetto al passato", ha spiegato Roberto Bersi, amministratore delegato di Bicomet Spa. "Ma - ha domandato ai propri colleghi - questi due fattori sono sufficienti per giustificare un investimento che dovrebbe essere tra i 400 e i 600 milioni di euro e che inizierebbe a produrre dopo 36-48 mesi?".

"Il preridotto - ha commentato il presidente di ORI Martin, Franco Polotti - è una delle possibili soluzioni che si stanno prendendo in considerazione, nata anche in un contesto un po' particolare: quello di Piombino, in cui si pensa a come sfruttare la situazione che potrebbe venirsi a creare nel prossimo futuro". Polotti ha ricordato che l'ipotesi di realizzazione di un impianto di preridotto nel sito piombinese di Lucchini è giustificata dalla presenza di un porto e dalla possibilità di ottenere il minerale a prezzi vantaggiosi in questo momento. "Rimane il problema del gas, che in questo momento non è ancora a livelli così competitivi". Secondo il numero uno di ORI Martin, tuttavia, Federacciai fa bene a prendere in considerazione questa opzione. "Sul fronte degli istituti di credito - ha aggiunto - oggi la liquidità inserita nel sistema bancario è enorme. Le banche sono alla ricerca di progetti di nuovi impianti e nuovi investimenti da finanziare. Credo quindi che se i siderurgici fossero in grado di predisporre un progetto industriale che fosse di buon senso e risolutivo di alcuni problemi ambientali e occupazionali, questo sarebbe guardato con attenzione e interesse dal sistema bancario. Bisogna inoltre tener conto del fatto che in Italia esiste una Cassa Depositi e Prestiti", ha concluso Polotti.

Sul tema si è infine espresso Giovanni Bajetti, che per un anno e mezzo ha affiancato Piero Nardi, commissario straordinario di Lucchini, nelle vesti di consulente. "È ancora presto per capire se il preridotto possa essere un grande affare", ha detto. "Teoricamente, dovrebbe riuscire ad evitare quel divario che storicamente esiste tra il prezzo del rottame in Italia e il prezzo dello stesso materiale ad esempio in Germania o in Francia, esercitando un effetto calmieratore. Bajetti ha concordato con Polotti sul fatto che l'opzione preridotto debba essere valutata attentamente. Secondo il 'consulente siderurgico', il commissario Nardi ha fatto la cosa giusta rimettendo la decisione sulla proposta del consorzio guidato da Federacciai al produttore straniero che si aggiudicherà gli asset piombinesi.


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