La situazione di ArcelorMittal Piombino Spa (ex Magona) e' stata al centro dell'incontro che l'assessore alle attività produttive della Regione Toscana ed il presidente della provincia di Livorno hanno avuto ieri con Jean Luc Maurange, responsabile per Italia, Francia e Spagna del gruppo ArcelorMittal, e con l'amministratore dello stabilimento piombinese Leonardo Nannipieri.
Due le novità emerse dalla riunione: la prima è che, dopo un fermo produttivo che abbraccerà l'intero mese di agosto, la produzione riprenderà a settembre con il personale dimezzato. Per il 50% dei lavoratori si prospetta, quindi, la strada degli ammortizzatori sociali e dei contratti di solidarietà.
La seconda novità è che l'azienda ha ammesso di "avere in corso una serie di contatti informali con un produttore italiano in vista di una eventuale cessione". Vista la difficile situazione del mercato, che impone all'azienda di mettere in atto interventi par abbattere i costi, la casa madre ArcelorMittal potrebbe essere interesata ad uscire dal polo siderurgico di Piombino. Come riportato da SteelOrbis, alla fine di giugno era circolata la voce di un interesse del Gruppo Arvedi, alle quali non avevano fatto eco smentite né conferme ufficiali.
Per quanto riguarda le amministrazioni locali, tanto Gianfranco Simoncini (assessore alle attività produttive della Regione Toscana) quanto Giorgio Kutufà (presidente della Provincia di Livorno) hanno sottolineato che ogni opzione è bene accetta, purchè volta al consolidamento dello stabilimento di Piombino. Secondo Simoncini "qualora si andasse ad una cessione, è essenziale un attento esame del piano industriale ed un'assunzione di responsabilità da parte dell'azienda perché vengano salvaguardati i livelli occupazionali". Kutufà invece sottolinea che "ArcelorMittal deve garantire una continuità produttiva oppure rendere possibile il subentro di altri operatori disposti ad investire nello stabilimento".