Danieli, gruppo fornitore di impianti metallurgici ed operante anche nella produzione di acciai speciali con la consociata Acciaierie Bertoli Safau, ha finalmente ufficializzato la realizzazione di una nuova acciaieria in Serbia, per la precisione nella città di Šabac. Come già riportato da SteelOrbis, l'opzione serba è apparsa da subito la più plausibile per l'investimento progettato da Danieli, che aveva comunicato l'intenzione di voler incrementare la propria presenza nel settore degli acciai speciali con un nuovo centro produttivo in Europa. Le voci si erano susseguite con sempre maggiore insistenza, ma il presidente Gianpietro Benedetti aveva confermato solo parzialmente la loro veridicità.
Un memorandum d'intesa al riguardo è stato firmato negli ultimi giorni di marzo a Belgrado dall'amministratore delegato di Danieli, Franco Alzetta, dal ministro dell'economia serbo, Nebojsa Ciric, e dal sindaco di Šabac, la cittadina che sorge sul fiume Sava (non lontano dal corridoio paneuropeo X) e che ospiterà la nuova consociata Danieli.
L'investimento previsto e' di 500 milioni di euro, e il progetto - che verra' realizzato a tappe - mira a dare lavoro a circa mille persone. Come annunciato dall'a.d. Alzetta, il nuovo stabilimento Danieli in Serbia produrrà acciai speciali per l'industria energetica, meccanica, automobilistica, diretta principalmente all'export verso i paesi dell'Europa centrale. La capacità produttiva prevista, ha precisato, ammonterà ad 800.000 tonnellate all'anno.
Secondo quanto comunicato all'Ansa da Alzetta, il gruppo italiano ha "deciso di investire in Serbia per la buona cultura del paese, per l'energia della sua gente e per la disponibilita' al lavoro". E - riferendosi alla vasta presenza internazionale del gruppo Danieli - ha osservato come la strategia del gruppo non sia la delocalizzazione ma l'internazionalizzazione. ''Non possiamo pensare di soddisfare le nostre ambizioni di crescita investendo e crescendo esclusivamente in Italia. Cio' sarebbe anacronistico'', ha detto.