La discesa del rottame potrebbe essere giunta al capolinea. Le acciaierie italiane, dopo le riduzioni dovute ai noti problemi nati o accentuatisi a ottobre, negli ultimi giorni avrebbero aumentato i prezzi minimi di 5-10 € la tonnellata, in sostanza non adeguando i prezzi di listino ai prezzi di contratto.
Attualmente le quotazioni del rottame sul mercato italiano si collocano attorno ai seguenti livelli:
Qualità | Prezzo spot |
Torniture (E5) | 215-225 |
Demolizioni (E3) | 230-240 |
Frantumato (E40) | 250-260 |
Lamierino (E8) | 250-260 |
Prezzi espressi in €/ton, compreso trasporto, IVA esclusa.
Intanto, secondo quanto appreso da SteelOrbis, in Francia e Germania fornitori e compratori sono ancora in piena trattativa, ma già si paventano ulteriori ribassi nei rispettivi mercati locali. Per chi compra da questi paesi, tuttavia, i prezzi molto probabilmente potrebbero restare invariati.
Tornando al mercato italiano, l’andamento dei prezzi del rottame dipenderà fortemente dalle effettive fermate dei siderurgici italiani. Esclusa Arvedi, alcune acciaierie potrebbero anticipare l’usuale interruzione delle attività produttive già alla prossima settimana, altre in quella successiva. In tal caso, come sottolinea anche Assofermet, vi sarebbero "ripercussioni sui consumi anche proiettati nella prima parte di gennaio, con risvolti sicuramente non positivi per quanto riguarda l’andamento dei prezzi".