A livello europeo i prezzi dei coils risultano stabili rispetto ad una settimana fa. Si attestano infatti a 420-460 €/t franco produttore nel caso dei coils laminati a caldo (HRC), a 530-560 €/t f.p. per i coils a freddo (CRC) e a 510-540 €/t nel caso degli zincati a caldo (HDG). Fonti vicine a SteelOrbis riferiscono tuttavia che nei prossimi giorni le forbici di prezzo potrebbero restringersi in quanto i produttori del Sud Europa, in ritardo rispetto ai colleghi nordeuropei, stanno puntando ad aumenti di 10-20 €/t a seconda dei diversi punti di partenza.
Come riportato più volte, gli aumenti sono motivati dall'assenza del mercato import (dovuta a sua volta a dinamiche regolatorie) e dal buon carico di ordini di cui godono i produttori europei. Per la verità, è propria la mancanza di importazioni a fare sì che le richieste convergano verso i produttori del Vecchio Continente, i quali stanno faticando a tenere il passo con gli ordini anche a causa dei problemi tecnici riscontrati di recente all'interno di diversi impianti (alcuni di questi non saranno completamente risolti prima di dicembre).
Sempre secondo quanto riferito dagli intervistati, sotto il profilo dei prezzi la distribuzione è in ritardo di 20-30 giorni rispetto ai produttori, e soffre di margini molto compressi. A valle si assiste inoltre a un braccio di ferro tra chi compra e chi vende, anche se l'impressione è che a breve la clientela abbia la necessità di tornare a comprare in modo importante. Coloro che finora hanno ritardato gli acquisti e si trovano costretti a comprare subiranno aumenti ancora maggiori nel prossimo periodo. Gli operatori della distribuzione infatti non ravvisano elementi che giustifichino un loro cedimento sui prezzi.