Secondo uno studio di Chiho-Tiande, la società cinese che è in procinto di acquisire il gigante europeo del rottame Scholz Holding Gmbh, dopo 30 anni di industrializzazione la Cina inizierà entro i prossimi due anni a riciclare consistenti volumi di acciaio.
In questo contesto si apre una preoccupazione per le società minerarie in quanto i quantitativi di rottame disponibile in Cina potrebbero essere tali da non poter essere lavorati dagli attuali impianti (ecco il perchè dell’acquisizione di Scholz Holding Gmbh) e si prevede quindi uno spostamento dell’attenzione dei produttori dal minerale al rottame. In Cina il rapporto attuale tra minerale e rottame come materia prima siderurgica è estremamente più sbilanciato sul minerale rispetto a quanto avviene in Europa e in America.
In tema di futuro un recente studio del CRU ha evidenziato come nei prossimi 10-20 anni la quantità di rottame disponibile in Cina potrebbe essere tale da generare un surplus da esportare, con un conseguente impatto sull’equilibrio della siderurgia mondiale. E se il mondo tra 15 anni sembra lontano, basta pensare cosa è successo alla siderurgia cinese dai primi anni 200 ad oggi...
A favore dell’espansione del rottame nella siderurgia cinese ci sono anche le sempre più strette normative ambientali che risultano di più difficile gestione per i processi produttivi che utilizzano il minerale.