Iran: la fine delle sanzioni apre opportunità anche per la siderurgia (II parte)

venerdì, 05 febbraio 2016 12:17:21 (GMT+3)   |   Brescia
       

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Produzione siderurgica

L'Iran è il maggiore produttore d'acciaio del Medio Oriente, e nel 2015 ha rappresentato circa il 59% dell'output totale d'acciaio della regione. L'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi hanno contribuito alla produzione totale della stessa regione rispettivamente per il 21% e per l'11%. Sempre nel 2015, l'Iran si è classificato 14° nel mondo nella produzione di acciaio, contribuendo per circa il 3% al volume prodotto globalmente.
Il maggior produttore siderurgico iraniano è Mobarakeh Steel Company (MSC), che possiede giacimenti di minerale nella regione orientale del paese. MSC produce annualmente circa 7,5 milioni di tonnellate di acciai piani e attualmente sta realizzando diversi progetti siderurgici in Iran. Khouzestan Steel Company (KSC) è il secondo produttore siderurgico del paese. Ha sede nel sud-ovest del paese, in prossimità del Golfo Persico, una posizione che gli facilità l'accesso all'export. Ha una capacità annuale pari a circa 3,7 milioni di tonnellate. Il terzo produttore del paese è Esfahan Steel Company (ESCO), con una capacità annuale di 2,8 milioni di tonnellate d'acciaio. Si tratta del principale produttore di acciai lunghi del paese. Infine, vi è Iran Alloy Steel Company, principale produttore di acciai legati.

La produzione iraniana di acciaio è cresciuta di circa il 50% tra il 2009 e il 2014. Ciononostante, nel 2015 ha indicato un calo di poco più dell'1% nel 2015, ammontando a 16,1 milioni di tonnellate. La capacità annuale del paese è stimata in 21 milioni di tonnellate.

Il governo iraniano ha dichiarato di voler raggiungere una capacità produttiva annuale di 55 milioni di tonnellate d'acciaio entro il 2025. Si tratta senz'altro di un obiettivo ambizioso e che potrebbe non essere mai raggiunto, tuttavia è indubbio che gli investimenti attualmente in corso determineranno un significativo incremento della produzione siderurgica del paese nei prossimi anni.

A causa delle sanzioni a Teheran, negli anni scorsi le aziende siderurgiche iraniane si sono limitate a collaborare con aziende cinesi e turche. Ora il governo iraniano guarda alle aziende europee, giapponesi e sudcoreane per lo sviluppo di acciaierie e la condivisione di conoscenze tecnologiche. In quest'ottica si inseriscono gli accordi tra il gruppo italiano Danieli e l'Iran per un valore di circa 5,7 miliardi di euro. Questi riguardano principalmente una joint venture e ordini per la fornitura di macchine e impianti per produrre acciaio e alluminio che verranno installati sul territorio iraniano.
Intanto, anche il colosso sudcoreano POSCO ha avviato trattative con produttori siderurgici iraniani per lo sviluppo di progetti all'interno del paese.

Il continuo sviluppo del sistema ferroviario del paese sta facilitando la movimentazione di materie prime in Iran e conseguentemente sta permettendo lo sviluppo di produttori siderurgici su larga scala.
Attualmente sono in corso di realizzazione progetti per garantire una capacità siderurgica annuale di 9,5 milioni di tonnellate, e ne sono previsti altri per 7,8 milioni di tonnellate. Tra quelli in corso vi sono il progetto Butia (2 milioni di tonnellate annuali), quello di Neyriz (0,8 milioni di tonnellate) e quello di Saba (0,7 milioni di tonnellate). I nuovi investimenti sono perlopiù concentrati nel sud del paese.
Tra i progetti pianificati vi è quello di IMIDRO relativo allo sviluppo di 3 milioni di tonnellate l'anno d'acciaio nella zona di libero scambio di Queshm.


Produzione di acciaio dei Paesi del Medio Oriente, espressa in percentuale del volume totale (2015)

Fonte: WorldSteel

Commercio d'acciaio

Import

L'Iran è sempre stato per tradizione un grosso importatore di acciaio. Nel 2007 le importazioni iraniane ammontarono ad oltre 12,2 milioni di tonnellate e fino al 2011 l'Iran ricoprì il ruolo di maggior importatore d'acciaio in Medio Oriente.
Le importazioni siderurgiche dell'Iran sono crollate del 60% tra il 2010 e il 2013, sia per un aumento della produzione interna sia a causa delle sanzioni imposte a Teheran. Nel 2015 le importazioni di acciaio in Iran sono ammontate a 3 milioni di tonnellate, un dato ancora ben al di sotto del picco registrato nel 2007. I fornitori di un tempo sperano che la fine delle sanzioni permetta all'import iraniano di crescere, anche grazie ad un incremento della domanda locale. Ciononostante, gli sforzi del governo iraniano per l'aumento della produzione interna portano ad escludere un significativo incremento dell'import iraniano nel medio-lungo termine.

Il grosso dell'import siderurgico del paese è costituito dagli acciai piani. La domanda di lunghi si è ridotta negli ultimi cinque anni in concomitanza con un calo delle costruzioni e con la presenza di dazi di entità maggiore rispetto a quelli cui sono soggetti i prodotti piani. Nel 2015 i prodotti piani hanno rappresentato circa l'87% delle importazioni siderurgiche iraniane.

Attualmente la Cina rappresenta il maggior fornitore d'acciaio per l'Iran (circa il 60% dell'import del paese). Seguono il Giappone e la Corea del Sud.
Recentemente l'Iran ha mosso contro la Cina accuse di dumping. Il dumping ha fatto sì che lo scorso anno il paese mediorientale abbia importato 2,7 milioni di tonnellate di acciai piani nonostante i produttori iraniani detenessero volumi analoghi nei propri magazzini. Al fine di proteggere la propria industria siderurgica, il governo iraniano ha recentemente aumentato del 10-20% i dazi sulle importazioni di diversi prodotti siderurgici, tra i quali billette, coils a caldo, vergella e tondo.
Il governo ha inoltre vietato agli importatori siderurgici di acquistare valuta locale al tasso di cambio ufficiale, inferiore del 20% circa rispetto al tasso di mercato aperto.

Export

Venendo all'export, tra il 2008 e il 2013 l'Iran ha spedito verso altri paesi poco meno di 0,5 milioni di tonnellate d'acciaio l'anno. Le esportazioni sono salite a 0,8 milioni di tonnellate nel 2014 e a quasi 3 milioni di tonnellate nel 2015.
Secondo le previsioni, le esportazioni siderurgiche dell'Iran cresceranno ulteriormente nel prossimo periodo, poiché la produzione domestica è destinata ad aumentare ora che l'epoca delle sanzioni è giunta al termine. Il governo ha detto di voler aumentare l'export di acciaio fino a 10 milioni di tonnellate entro il 2025.

La maggior parte dell'export siderurgico dell'Iran è rappresentata da semilavorati. Seguono, in ordine di importanza, i prodotti piani e i prodotti lunghi.

Nel periodo delle sanzioni solo pochissimi paesi hanno potuto importare acciaio dall'Iran. Uno di questo è l'India. Nonostante le aziende indiane non potessero stringere accordi diretti con l'Iran, nel 2014 è stato firmato un accordo del valore di 2,5 miliardi di dollari che ha permesso la vendita di acciaio iraniano attraverso la State Trading Corporation of India.
All'epoca l'Iran aveva ben poca scelta e accettò tale accordo. Ciononostante, un contenzioso ha portato all'interruzione dei pagamenti e delle spedizioni a partire dallo scorso settembre. Con la fine delle sanzioni si prevede che l'Iran sarà molto più forte nell'ambito di accordi con possibili partner commerciali.

Attualmente l'Iran esporta acciaio verso quasi 30 paesi, prevalentemente concentrati in Europa ed Estremo Oriente. L'Iraq e l'Afghanistan sono le principali destinazioni dell'export iraniano, mentre volumi inferiori raggiungono paesi quali gli Emirati Arabi e il Kuwait.

I rapporti tra l'Iran e l'Arabia Saudita si sono deteriorati dopo l'esecuzione a inizio gennaio, da parte del governo saudita, di 47 persone indicate come "terroristi", tra i quali un leader sciita. La risposta dell'Iran è stata subito violenta, con l'ambasciata saudita a Teheran presa d'assalto da decine di manifestanti. Ciò ha portato i sauditi e i propri alleati, compresi Emirati Arabi e Kuwait, a ridurre i rapporti commerciali con l'Iran.