Partirà alle ore 7 davanti alla portineria A dell'Ilva di Taranto lo sciopero di 24 ore organizzato dall'USB per domani 26 luglio allo scopo di protestare contro l'ultimo decreto riguardante il colosso siderurgico. "Crediamo che questo decreto non salvaguardi ambiente, lavoratori e salute della città" spiega Francesco Rizzo, coordinatore provinciale USB Taranto. "Il nostro è uno sciopero contro le azioni che il Governo sta intraprendendo che, a nostro avviso, non sono a tutela dei cittadini, ma inibiscono ragionamenti alternativi su Taranto".
"Con lo sciopero - ha aggiunto Rizzo - vogliamo inoltre ribadire il nostro no contro questo tipo di affitto o vendita dell'Ilva che bada solo agli interessi dell'ennesimo privato, tant'è vero che l'ultimo decreto ha previsto l'impunità per i reati di carattere ambientale per chi dovesse affittare o acquistare l'azienda. Insomma, facendo un'analisi della storia, cambia il nome ma la sostanza è la stessa".
L'obiettivo dello sciopero è chiedere un unico decreto, con Taranto al centro: "Un decreto in cui ai lavoratori venga riconosciuto di aver lavorato con sostanze nocive e quindi che venga dato un bonus sugli anni della pensione" ha dichiarato Rizzo. "Un progetto serio dunque per Taranto, lontano dalle grandi industrie inquinanti come Ilva che in questo momento continua a produrre dati spaventosi dal punto di vista salute e ambiente".