Nell'ambito delle indagini antidumping avviate nel 2014 contro le importazioni di tubi saldati turchi e sudcoreani, il Dipartimento del Commercio USA decise di imporre dazi antidumping e di compensazione nei confronti di entrambi i paesi. Namık Ekinci, presidente dell'associazione degli esportatori siderurgici turchi, ha dichiarato recentemente che le indagini stanno continuando attraverso la US International Trade Commission. L'associazione prevede che i dazi non entreranno in vigore a seguito della decisione dello US ITC. "Se i produttori statunitensi stanno davvero registrando perdite - ha detto Ekinci - la colpa non è da imputare all'import di acciaio, bensì alle condizioni tecnologiche degli impianti, alla debolezza operativa e ai bassi prezzi del petrolio. Siamo certi - ha aggiunto - che l'industria siderurgica turca non sta danneggiando l'industria siderurgica statunitense".
I dati antidumping calcolati per la Turchia vanno dal 6,66% al 22,95%, mentre i dazi di compensazione per lo stesso paese vanno dall'1,31% al 152,2%. Se la US ITC stabilisse che l'industria statunitense non subisce danni dalle importazioni di tubi turchi, i dazi in questione non entrerebbero in vigore.