Dalla convention primaverile del Bureau of International Recycling (BIR), svoltasi tra il 17 e il 20 maggio a Dubai, sono emerse preoccupazioni legate alla forte incertezza che sta vivendo il settore.
"La remunerazione del business - spiega Ruggero Alocci, Vice Presidente del Ferrous Board del BIR - è sempre più scarsa". A livello mondiale i volumi di rottame oggetto di scambio sono sempre gli stessi, se non lievemente in aumento, mentre il prezzo dell'HMS, dopo il crollo di inizio anno, si sta stabilizzando sul livello dei 290 $/t CFR Turchia. Ciononostante, è assai difficile fare previsioni sul rottame, perché di recente sono entrate in gioco diverse incognite: l'andamento dei cambi valutari, dell'energia (il greggio), dell'iron ore, il general sentiment delle economie mondiali, giusto per citarne alcuni. E ancora, la legislazione europea, che essendo più severa comporta per il recycling europeo maggiori oneri rispetto a quelli sostenuti in altre aree del mondo; e, infine, pesano le modifiche ai criteri della Convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti oltre frontiera dei rifiuti pericolosi, in particolare verso l'India, paese in crescita che si è rivelato un buon acquirente di rottame.